Giudicare dopo appena una manciata di gare la nuova Ferrari 296 GT3 non ha senso, impossibile valutare con razionalità la nuova creatura di Maranello dopo così poche uscite. Decisamente più interessante e utile procedere con un analisi oggettiva, priva di giudizio e tifo (il tifo è un grande inquinatore della mente…)
La 296 GT3 sostituisce la 488 GT3, vettura in grado di collezionare oltre 500 vittorie tra assolute e di classe in tutto il mondo nell’arco della sua carriera che, giusto specificarlo, non è ancora finita. Vettura sviluppata e affinata in ogni singolo dettaglio in anni di corse partendo da una base che, non ci crederete, non era poi così buona, ne “amata”. Non sono stati pochi i meccanici che, in particolare all’inizio della carriera della 488 GT3, si sono lamentati dell’accessibilità alla meccanica e dei lunghi tempi per lo smontaggio anche di componenti semplici.
Un dato su tutti? Per sostituire il motore erano necessarie circa 4 ore, per compiere la stessa operazione sulla 296 GT3 ci vogliono meno di 2 ore.
Basterebbe già questo dato a evitare ogni paragone e confronto tra le due vetture che hanno in comune solo il Cavallino Rampante sulla carrozzeria in carbonio e…basta.
La 296 GT3 nasce per essere smontata e rimontata con operazioni più semplici e rapide pur essendo una vettura, paradossalmente, più complessa e curata nei dettagli, in particolare aerodinamici. Come tutte le GT3 di nuova generazione (la BMW M4 GT3 è stata la prima) nasce su una struttura modulare che permette un accesso immediato alla meccanica e la sostituzione di parti, anche estese in pochissimo tempo. Questo permette anche di accedere alle regolazioni meccaniche più facilmente e in minor tempo rispetto alla 488.
Se la base è dunque migliore perchè la 296 non sta dominando come la 488? Perchè la 296 è giovane e ancora poco conosciuta dai team, dai piloti, dai meccanici e dagli ingegneri al contrario della 488 che poteva sfruttare i dati raccolti disputando centinaia e centinaia di gare con decine di migliaia di km percorsi.
L’esperienza, amici appassionati, la puoi sfruttare in fase di progetto ma la devi poi necessariamente fare sul campo quando hai per le mani una vettura tanto diversa rispetto alla precedente.
296 e 488 non sono capitoli diversi dello stesso libro, sono proprio due libri diversi. Non hanno nulla in comune, a partire dai “genitori” passando per il 3.9 V8 biturbo 90 gradi della 488 contro il 2.9 V6 biturbo 120 gradi della 296.

La 488 è un progetto congiunto Ferrari / Michelotto poi affinato da AF Corse mentre la 296 è un progetto totalmente Ferrari assemblato da Oreca in Francia che verrà poi sviluppato in collaborazione con AF Corse seguendo le richieste di team, piloti, meccanici e ingegneri, e qui amici apriamo un capitolo che tanti sottovalutano: lo sviluppo vettura.
Pur essendo derivate dalla serie le GT3 permettono notevoli libertà di preparazione tanto da essere ormai “vetture a se” che nascono come GT3 e non più vetture di serie elaborate (concetto ormai superato in tutte le specialità del motorsport), queste libertà permettono numerose modifiche anche fuori dalla fiche di omologazione, modifiche che come successo con la 488 nel corso della sua storia porteranno la 296 a essere rivista in ogni dettaglio (del semplice bullone a un nuovo tipo di frizione) fino ad arrivare alla versione Evo che andrà ad omologare un ulteriore step aggiornando la fiche.

La 296 GT3 vista nel primo round del GTWC di Monza pur non lottando per il podio ci ha dato interessanti spunti di riflessione. Mancava la velocità massima è vero ma questo è solo in parte colpa del BoP dato che la vettura vanta più carico aerodinamico rispetto alla 488 e questo, giocoforza, la frena sui lunghi rettifili, di contro grazie al maggior valore di downforce abbiamo visto una vettura precisa tra le curve, superiore alle avversarie per velocità di percorrenza e in grado di reggere un passo gara costante (segno che il consumo delle gomme è regolare, fattore da non trascurare).
A dire il vero probabilmente Monza è la pista meno adatta alle caratteristiche della 296 GT3 e quindi anche il luogo meno adatto per giudicare il nuovo V6 di Maranello.
Il potenziale della vettura è alto ma ancora del tutto inesplorato. Il risultato di Monza, come detto prima, potrebbe essere bugiardo. Sicuramente entrare oggi in GT3 con un modello nuovo non è facile, il livello è molto alto e l’impegno delle case sempre più diretto con BMW che vanta un impegno Factory superiore a quello di Ferrari con due team, il ROWE e il WRT tra i preparati e vincenti nel panorama GT.
Anche Porsche con la serie 992 sta faticando più del previsto e BMW con la nuova M4 GT3, salvo che per il DTM, ha passato un 2022 tra alti (pochi) e bassi (tanti) salvo diventare ora la vettura da battere grazie ai dati raccolti e alle modifiche apportate all’erede della M6 GT3.
Concludiamo con un dato che riguarda il BoP di Monza: la BMW M4 GT3 che ha dominato pesava 1.315 kg, la Ferrari 296 GT3 1.320 kg.









