BMW è l’unica vettura di classe LMH/LMDh a non essere ancora scesa in pista e, motivo c’è: non è ancora pronto il motore.
Il 4.0 V8 di derivazione DTM e poi modificato per le esigenze delle corse endurance, nome P66/3, è ancora al banco per essere affinato e non mancano i problemi di gioventù.
Anche BMW sta avendo problemi, come Porsche in precedenza, con il sistema ibrido fornito da Bosch.
Bosch, pur lavorando in regime di monofornitura, è in grado di garantire un ampia gamma di personalizzazioni in modo da adattarsi alle diverse richieste dei costruttori ma. come sottolineato da Schulz, ci vuole tempo per trovare la giusta soluzione.
Il gran capo di BMW Motorsport Schulz ha spiegato che il motore originale, il P66/1, era stato progettato per essere montato nella parte anteriore della vettura (posizione obbligatoria nel DTM) e che ora stanno faticando, e non poco, per adattarlo al vano motore di un prototipo con motore centrale.
I tempi sono molto stretti -prosegue Schulz- Speriamo di farcela in tempo per omologare la vettura e disputare Daytona.
Schulz ha anche spiegato, e molti appassionati che se lo chiedevano, perchè non è stato usato il motore della M8 GTE.

Il manager tedesco ha risposto in maniera semplice e diretta: semplicemente perchè era troppo grosso per essere montato su un prototipo.
E qui arriva il vero limite di BMW nelle corse, non avendo in gamma supercar a motore centrale deve adattare il più racing dei propulsori che possiede per competere nella LMDh.
L’alternativa era correre con una LMH con la possibilità di progettare da zero un nuovo motore, ma a costi decisamente elevatissimi.
Ricordiamo che la BMW M V8 è un progetto sviluppato in collaborazione con Dallara.
Si, BMW è in gravissimo ritardo.