L’ultima edizione della 24h di Daytona è stata caratterizzata dalla lotta fuoribonda tra le Porsche 911 GT3 R di Vanthoor e Jaminet con la vittoria andata a quest’ultimo mentre Vanthorr usciva di pista e rientrava 3° in seguito a un contatto propro con Jaminet, tra le due vetture tedesche si è così inserita la Ferrari 488 GT3 n°62 del team Risi pilotata in quel momento da Pier Guidi.
Un secondo posto arrivato quindi anche con un pizzico di fortuna ma che ha lasciato l’amaro in bocca in primis proprio a Pier Guidi sempre molto veloce anche se sfortunato nei momenti decisi.
Secondo posto guadagnato o vittoria mancata? Analizziamo l’andamento della gara dell’unica Ferrari iscritta nella GTD-Pro.
La vettura pilotata da Pier Guidi, Calado, Serra e Rigon ha condotto la gara per 105 giri, più di qualsiasi altra vettura.
Ha passato meno tempo degli altri ai box:
28 soste per un totale di 41 minuti.
Pier Guidi è sempre stato tra i più veloci nel terzo settore.
Cosa non è andato quindi?
Come detto prima, la vettura italiana ha pagato parecchio sfortuna nei momenti decisi, in particolare sul finale quando in fase di recupero ha beccato un FCY prima e Safety Car poi.
Per Pier Guidi è sfumata la possibilità di vincere la terza 24h di fila dopo la vittoria a Spa e Le Mans.







